Qualche giorno fa, quattro fondi hanno investito 41 milioni di euro in Back Market.
Dire che “ci sembra di vivere un sogno a occhi aperti” sarebbe esagerato… Ma bisogna comunque ammettere che quest’importo appare quasi irreale, tant’è colossale! Ah… l’affascinante potere d’astrazione dell’alta finanza! Ci ricorda quasi le vertigini della crisi deisubprime, dove miliardi di dollari si evaporavano in live su BFM Business.
“Preferisco restare con i piedi per terra”
Bruce Willis, in una scena di Armageddon tagliata al montaggio.
Anche noi! Perciò, non è affatto inutile ricordare che questa raccolta vertiginosa finanzierà un progetto concreto e radicato nella vita reale, impregnato di programmazione e di olio di gomito.
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Finanziare la qualità
Costruire il marchio qualità dei prodotti ricondizionati
Sembra evidente, ma è meglio ricordarlo: Back Market non sarebbe niente senza i backer della prima ora e dell’ultimo minuto. Se ne fai parte, tieni: ♥️.
Il successo del nostro progetto è condizionato alla nostra capacità di superare le aspettative dei clienti. Rimaniamo quindi super concentrati sulla prima sfida della nostra categoria: la qualità.
Questa raccolta ci consentirà di andare ancora un po’ più lontano nel monitoraggio e nell’accompagnamento dei nostri negozianti. Ci consentirà inoltre, di finanziare 1002 idee di servizi e di innovazioni che renderanno Back Market più attrattiva e performante che mai.
La nostra ambizione di sempre, ce la teniamo stretta, ossia rendere l’acquisto di prodotti tech rimessi a nuovo, qualcosa di semplice, piacevole e umano come una capatina nella drogheria del quartiere, la sera prima di tornare a casa. Oggi più che mai, abbiamo i mezzi per raggiungere questo traguardo.
https://story.backmarket.it/wp-content/uploads/sites/2/2018/06/Italie_V4.mp4?_=1
Finanziare un team
Assumere più talenti, in carne ed ossa
Ad ogni Monday Brief (le colazioni del lunedì mattina, dove l’intero team si riunisce per delineare i contorni della settimana)… è un’apparizione quasi miracolosa: 90 talenti, di 10 diverse nazionalità, con un’energia e una creatività pazzesca, al servizio del nostro progetto!
Un’autentica subcultura germoglia all’interno della nostra startup. Un cocktail esplosivo e palpabile di personalità singolari e di valori comuni, che ci portano a battezzare le sale riunioni “Palazzo di Jabba”, a percorrere gli uffici in monopattino, e a custodire conigli il week-end.
Questa nuova raccolta fondi ci consentirà di amplificare il fenomeno, assumendo decine di nuovi Back Maker. Ancora più talenti, follia, e carne ed ossa !
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Finanziare un’ideologia
Cambiare il volto della tech in maniera concreta e spettacolare.
È vero che questa raccolta fondi viene e “coronare” quasi quattro anni di duro lavoro. È vero che Back Market è riuscita ad imporsi come il portavoce del ricondizionato in Europa.
Ma la nostra ambizione va ben oltre. Ideologicamente, rimaniamo ossessionati dal sogno folle di fare del ricondizionato un’alternativa al nuovo, anche per il grande pubblico. Il risultato finale: meno rifiuti elettronici e sprechi di risorse. E geograficamente, sogniamo di farlo su scala universale (ecco perché abbiamo cominciato ad invadere, piano piano, anche l’America…).
In poche parole, “il mondo non basta”: non ci fermeremo prima di averlo cambiato. Questa raccolta vertiginosa ci dà i mezzi per realizzare quest’ambizione molto concreta.
Quindi, non ci resta che rimetterci… al lavoro ?
Thibaud, Quentin e Vianney
cofondatori di Back Market
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